Ep. 52 - Voci dallo Spazio: La teoria dei Cosmonauti Perduti

Immaginate di vestire i panni di un potenziale eroe, più precisamente di un cosmonauta che sta per partire per una missione segreta nello spazio. Se la vostra missione andrà a buon fine, il vostro nome sarà scritto sui libri di storia e chissà, magari sarà anche abbinato ad una tappa importante per l’evoluzione dell’umanità. Siete preparati al meglio, avete studiato per anni, e siete pronti per affrontare l'ignoto. E così, la vostra missione ha inizio. Ma improvvisamente, durante la missione stessa, qualcosa va storto. Il velivolo su cui vi trovate esplode, si disintegra, oppure, nel peggiore dei casi, si perde nello spazio, dandovi il tempo di realizzare che vi sta accadendo qualcosa di terribile. Inviate il vostro S.O.S., ma il contatto con la base si interrompe. La missione è segreta, quindi nessuno vi riporterà a casa. E il mondo si dimenticherà di voi. Nessuno saprà mai del vostro sacrificio, e le vostre voci continueranno a vagare nel silenzio dello spazio. O forse, qualcuno le ha sentite?

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Ep. 52 - Voci dallo Spazio: La teoria dei Cosmonauti Perduti

Trascrizione dell'episodio

Immaginate di vestire i panni di un potenziale eroe, più precisamente di un cosmonauta che sta per partire per una missione segreta nello spazio. Se la vostra missione andrà a buon fine, il vostro nome sarà scritto sui libri di storia e chissà, magari sarà anche abbinato ad una tappa importante per l’evoluzione dell’umanità. Siete preparati al meglio, avete studiato per anni, e siete pronti per affrontare l'ignoto. E così, la vostra missione ha inizio. Ma improvvisamente, durante la missione stessa, qualcosa va storto. Il velivolo su cui vi trovate esplode, si disintegra, oppure, nel peggiore dei casi, si perde nello spazio, dandovi il tempo di realizzare che vi sta accadendo qualcosa di terribile. Inviate il vostro S.O.S., ma il contatto con la base si interrompe. La missione è segreta, quindi nessuno vi riporterà a casa. E il mondo si dimenticherà di voi. Nessuno saprà mai del vostro sacrificio, e le vostre voci continueranno a vagare nel silenzio dello spazio. O forse, qualcuno le ha sentite?

Ciao a tutti, audaci esploratori dell’ignoto, e benvenuti a questa nuova puntata di “UFO: primo contatto alieno”, il podcast dove parliamo dei misteri legati alle apparizioni degli UFO e dove diamo libero sfogo alle domande che ci portano oltre ciò che conosciamo e oltre il cielo che vediamo. Quelle domande sui fenomeni che non riusciamo ancora a spiegare, ma che neanche possiamo ignorare.

Io sono Roberto e oggi vi porto a spasso tra i misteri della Guerra Fredda e, più precisamente, vi parlo della teoria dei ”cosmonauti perduti".

La teoria dei cosmonauti perduti, indipendentemente da quelli che possono essere i possibili risvolti, rappresenta una cruda realtà dell'esplorazione spaziale e più in generale, dell’esplorazione e sperimentazione umana in ogni ambito.

Infatti, noi siamo soliti celebrarne i successi, ma l’esplorazione è piena di fallimenti che ovviamente tendiamo a dimenticare. Per esempio, pensiamo all’esplorazione terrestre: non so, Magellano, è vero che è stato il primo a circumnavigare il globo, ma a che prezzo? Delle 5 navi partite, solo una è riuscita a completare l’impresa, la Victoria, e dell’equipaggio originario composto da quasi 250 persone, solo 18 sono giunte a destinazione (o meglio 35 se contiamo anche quelle giunte a bordo di altre imbarcazioni). E che dire di Cristoforo Colombo? Noi celebriamo la scoperta dell’America, ma tecnicamente parlando, se vogliamo dirla così, celebriamo la storia di un fallimento. Infatti, lo scopo della missione era quello di raggiungere le Indie viaggiando verso occidente. Certo, è vero, alla fine ha scoperto l’America, ma il suo viaggio era basato su dei calcoli che dire errati è un eufemismo. Infatti, la distanza da lui calcolata per arrivare alle Indie, secondo lui intorno ai 4.400 Km, era in realtà di circa 22.000 Km, circa 5 volte di più. In pratica, se non avesse avuto la fortuna di incontrare altre terre emerse, allora sconosciute, l’America appunto, la sua missione sarebbe fallita miseramente.

Anche in ambito spaziale, l’esplorazione è piena di fallimenti, basti pensare alle missioni Apollo 1 e Soyuz 1. Ma tutto questo per dire cosa? Beh, per ricordare il fatto che il percorso che ha portato l'uomo a viaggiare oltre l'atmosfera terrestre è stato lungo, faticoso e, in alcuni casi, anche mortale.

Ma vediamo esattamente in cosa consiste la teoria dei “cosmonauti perduti”.

E partiamo da due figure che hanno fatto della loro vita un'indagine, una ricerca continua della verità, anche a discapito della loro stessa sicurezza. Sto parlando dei fratelli Achille e Giovanni Battista Judica-Cordiglia, due giovani italiani che fin dall'adolescenza si appassionano all'elettronica e alla radio. In una torretta abbandonata, a Torino, assemblano una stazione di ascolto, e iniziano a registrare tutto quello che passa per l'etere, in particolare le comunicazioni radio.

Precisiamo che siamo nel 1960 e il mondo è diviso a metà, con la Guerra Fredda in pieno svolgimento. E tra i diversi campi di battaglia tra l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e gli Stati Uniti d’America, vi è quello della corsa allo spazio, un campo di battaglia silenzioso e segreto.

In questo contesto, ha luogo la missione segreta di Jurij Gagarin, che il 12 aprile 1961 riesce a farsi lanciare in orbita con la navicella Vostok 1 e a diventare il primo essere umano ad orbitare intorno alla terra. Un trionfo per l'Unione Sovietica, un momento epocale per l'umanità. E una doccia fredda per gli Stati Uniti, che prima della riuscita della missione, non sapevano neanche che tale missione fosse in corso.

Comunque, prima di Jurij Cagarin, il percorso per la conquista dello spazio era stato lastricato di esperimenti, tentativi e, spesso, sacrifici. In particolare, varie creature viventi, perlopiù cani, erano state mandate in orbita, in quello che possiamo definire un vero e proprio campo di prova, un test per la sopravvivenza in condizioni estreme. La più celebre è Laika, la cagnolina che nel 1957 riuscì ad orbitare intorno alla Terra, anche se purtroppo non sopravvisse.

Comunque, la particolarità di gran parte di queste missioni era il fatto che in un contesto come quello della Guerra Fredda, che vedeva contrapposti il blocco atlantico e quello sovietico, essere venissero avvolte da grande segretezza, in questa corsa per la conquista dello spazio. Questo sia per non rischiare di dare un vantaggio all’altra parte, sia per non dover giustificare eventuali fallimenti.

Insomma, in pratica, nessuno sapeva davvero cosa stesse succedendo in quel periodo attorno all’atmosfera terrestre.

Bene, comunque, tornando ai due fratelli Judica-Cordiglia, mentre stanno ascoltando tutto ciò che passa per l’etere con la loro stazione radio amatoriale, captano casualmente delle comunicazioni che in questo clima di assoluta segretezza non sarebbero dovute esistere e che non sarebbero mai dovute arrivare sulla Terra.

Precisiamolo, secondo le loro affermazioni, non si tratta di una sola comunicazione isolata, le comunicazioni radio che captano sono diverse e avvengono in più momenti.

I primi suoni vengono captati e registrati nel 1960: sono suoni che sembrano proprio degli S.O.S., delle richieste di aiuto, presumibilmente da una navicella russa in avaria, almeno secondo quanto affermano. Sia la NASA che il KGB vengono informati della cosa, ma entrambe le autorità sembrano ignorare queste affermazioni. I due fratelli continuano imperterriti a captare le comunicazioni finché, in un articolo del 1964, dichiarano di aver registrato le voci di cosmonauti russi che non sono mai tornati a casa.

Le registrazioni sono inquietanti e misteriose. In pratica, i fratelli Judica-Cordiglia sostengono di aver registrato sette diverse missioni, tutte fallite e tutte insabbiate dall'Unione Sovietica, che ovviamente non voleva mostrare le proprie debolezze al mondo e soprattutto al proprio nemico giurato, gli Stati Uniti.

Bene, la prima di queste registrazioni, risalente al 28 novembre 1960, contiene il suono di un S.O.S. a tutto il mondo, in codice morse, proveniente da un punto fisso del cielo, che poi pian piano scompare nel silenzio. E fin qui, potrebbe trattarsi di tante altre cose, anche se loro affermano che si trattasse di una navicella mandata in orbita dai russi, in allontanamento dalla Terra…

Un’altra registrazione del 2 febbraio 1961 sembra riguardare un battito cardiaco e un respiro affannoso, che i due fratelli interpretano come il rantolo di un cosmonauta in fin di vita. Su questa intercettazione, dobbiamo anche dire che circa due giorni dopo un altro radioamatore, Mario Del Rosario, capta lo stesso segnale in modo autonomo, confermando in parte le loro registrazioni.

Ma il pezzo forte arriva l'anno successivo, il 23 maggio 1961, quando i due fratelli captano un segnale molto debole, che si fa sempre più forte. Si tratta di una voce, quella di una donna. La sua voce è spezzata, sconvolta, sembra disperata. E le frasi che i due fratelli riescono a captare sono agghiaccianti e parlano di un calore crescente e di una fiamma, qualcosa del tipo: "Fa' in fretta! La temperatura sta salendo!", "Vedo una fiamma!", "Moriremo, sì, moriremo!”, insomma, davvero terribili. Poi il silenzio. Il silenzio assoluto.

Secondo i fratelli, si tratta di un'astronauta sovietica che sta rientrando in atmosfera e di un velivolo che precipitando sta prendendo fuoco. Ma non è l'unica registrazione inquietante. Infatti, nel 1963, i due fratelli registrano un'altra voce. Questa volta si tratta di un uomo, che in un russo quasi incomprensibile, recita le seguenti parole: "Le condizioni stanno peggiorando... perché non rispondete?... la trasmissione non funziona… Moriremo prima che torni sulla Terra...". Infine, il silenzio.

In effetti, siamo nel 1963, che è l'anno in cui Valentina Tereshkova diventa la prima donna a volare nello spazio. Ma i fratelli Judica-Cordiglia ritengono di aver registrato un segnale che fa pensare che un’altra donna, una donna russa, sia già andata nello spazio prima di lei. Si tratterebbe di Ludmila, una cosmonauta sconosciuta, che i due fratelli sostengono di aver intercettato in un'altra registrazione. Secondo la loro ricostruzione, Ludmila era in orbita, e stava cercando di mettersi in contatto con il centro di controllo. Ma la sua voce viene interrotta, e poi il silenzio. Il tutto è avvenuto prima del volo di Valentina Tereshkova.

Comunque, con il tempo, la teoria dei "cosmonauti perduti" è diventata una vera e propria leggenda metropolitana, un mistero che ha affascinato e inquietato tante persone per decenni. I fratelli Judica-Cordiglia hanno prodotto un documentario sulla loro storia, e hanno continuato a sostenere di avere le prove che i cosmonauti russi sono morti nello spazio. Ma la loro versione è credibile? O si tratta di una bufala?

Perché secondo molti critici le registrazioni sono false. Secondo i più scettici i due fratelli hanno manipolato le registrazioni e non è mai esistita nessuna missione segreta sovietica. Ma va detto anche che le registrazioni dei fratelli sono state analizzate, e non sono state trovate tracce di manipolazione. Certo, non sono delle registrazioni perfette, ma si capisce chiaramente che si tratta di voci umane, in un contesto che fa pensare allo spazio.

E oggi? Cosa rimane di questa storia o legenda che sia? Beh, l'Unione Sovietica di allora è crollata, ma i segreti sono rimasti segreti. E la NASA non è mai stata in grado di smentire o confermare le registrazioni dei fratelli. Idem per quanto riguarda il KGB, che ha sempre negato l'esistenza di cosmonauti perduti. Ma il mistero rimane.

E noi? Beh, noi continuiamo a chiederci: c'è qualcosa che non sappiamo? Qualcosa che è stato nascosto allora, e che ormai è destinato a restare nell’oblio? Le intercettazioni dei fratelli Judica-Cordiglia, con le voci disperate che si perdono nel vuoto cosmico, ci parlano di un possibile "grande insabbiamento" che va oltre il semplice disastro tecnico. Ci parlano forse della scelta di un governo di arrivare a nascondere anche vite umane pur di proteggere la propria immagine. Ma può essere davvero possibile nascondere tutto questo?

E’ un mistero su cui solo la curiosità umana può far luce, anche se i documenti dovessero restare per sempre sigillati.

Grazie per aver ascoltato “UFO: primo contatto alieno”. Io sono Roberto e vi invito a iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre storie e domande sui canali social o tramite e-mail. In descrizione, ove possibile, troverete il link al sito e ai social, per reperire il materiale collegato (immagini, video e quant’altro), in modo da poter analizzare voi stessi i fatti.

E con la speranza che un giorno misteri come questo vengano svelati, io vi saluto e vi aspetto per il prossimo episodio.

Roberto Travagliante