Ep.22 - Interferenze dallo Spazio: UFO nei Radar e nel Racconto dei Piloti
Siamo su un aereo e le luci della cabina di pilotaggio tremano leggermente. Davanti, oltre il vetro, il parabrezza, il cielo è buio e sereno, eppure qualcosa non torna. Sotto c’è la strumentazione, e i radar mostrano una presenza che non dovrebbe essere lì. Ogni volta che i piloti tentano di comunicare con la torre di controllo, ecco il segnale… distorto. Nessuna risposta, solo un'inspiegabile interferenza. Che cosa stanno vedendo i piloti? Cosa si nasconde nel cielo, che cosa è quell’oggetto che il radar continua a rilevare?
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Trascrizione dell'episodio
Siamo su un aereo e le luci della cabina di pilotaggio tremano leggermente. Davanti, oltre il vetro, il parabrezza, il cielo è buio e sereno, eppure qualcosa non torna. Sotto c’è la strumentazione, e i radar mostrano una presenza che non dovrebbe essere lì. Ogni volta che i piloti tentano di comunicare con la torre di controllo, ecco il segnale… distorto. Nessuna risposta, solo un'inspiegabile interferenza. Che cosa stanno vedendo i piloti? Cosa si nasconde nel cielo, che cosa è quell’oggetto che il radar continua a rilevare?
Ciao a tutti, audaci esploratori dell’ignoto, e benvenuti a questa nuova puntata di “UFO: primo contatto alieno”, il podcast dove parliamo dei misteri legati alle apparizioni degli UFO e dove diamo libero sfogo alle domande che ci portano oltre ciò che conosciamo e oltre il cielo che vediamo. Quelle domande sui fenomeni che non riusciamo ancora a spiegare, ma che neanche possiamo ignorare.
Io sono Roberto Travagliante e oggi esploreremo un argomento che lascia sospesi tra ciò che è razionale e ciò che ha dell’incredibile: sto parlando delle interferenze sui radar e dei racconti di avvistamenti da parte dei piloti. In particolare in questo episodio faremo una carrellata di eventi che ancora oggi fanno riflettere. Queste storie non arrivano da testimoni occasionali, ma da professionisti dell’aria, uomini e donne che conoscono il cielo come pochi altri e che, nonostante questo, spesso non trovano spiegazioni razionali per ciò che osservano.
Parliamo subito di uno dei primi eventi documentati che hanno attirato la mia attenzione, vale a dire l’avvistamento avvenuto sull’Atlantico nel 1986. Veniamo ai fatti. È il 1986 e un aereo cargo decolla da Tokyo diretto a Parigi, trasportando un carico prezioso di elettronica. A bordo, c’è il capitano Kenju Terauchi (Kengiu Teraùchi) con il suo equipaggio. Sono circa le 5 del pomeriggio quando, su una rotta normalmente tranquilla sopra l’Oceano Pacifico il radar segnala un’anomalia. Dopo qualche istante, i piloti vedono una luce intensa che sembra inseguire l’aereo a una distanza ravvicinata. Dobbiamo precisare che non c’è altro traffico nelle vicinanze, quindi nessun altro velivolo, oltre all’aereo del capitano Kenju.
La luce si muove in modo innaturale, cambiando quota e direzione senza una logica precisa, come se fosse capace di sfidare le leggi della fisica. Il capitano Terauchi è sconcertato, ma mantiene la calma: sa che ogni testimonianza deve essere accurata, priva di emozioni, registrata come se si trattasse di un evento meteorologico.
Eppure, con il passare dei minuti, la luce si avvicina sempre di più, fino ad essere così tanto vicina da illuminare parte della cabina. Non si tratta più di una presenza sul radar: è una realtà tangibile, là fuori nel cielo, a pochi metri dalla carlinga. Terauchi prova a comunicare con la torre di controllo… ma di nuovo: solo interferenze, il suono di un ronzio inquietante che lascia spazio ad un silenzio pesante e opprimente. L’UFO segue il volo per oltre 30 minuti, finché, senza alcun preavviso, scompare dal radar e dalla vista, come se non fosse mai esistito.
Veniamo ora a un episodio più vicino a casa nostra, avvenuto in Italia, precisamente sopra i cieli di Milano. È il 2004, e l’Aeroporto di Malpensa è in piena attività, con decolli e atterraggi che si susseguono senza interruzioni, ed è una notte particolarmente limpida. Ad un tratto però, i radar rilevano una inspiegabile presenza e un oggetto non identificato appare nel cielo. Questo oggetto sembra rimanere sospeso a mezz’aria, violando ogni norma aeronautica e, al tempo stesso, sfuggendo a qualsiasi tentativo di identificazione. I controllori di volo iniziano a ricevere chiamate da piloti in volo che avvistano strane luci, sferiche, che si muovono a velocità impossibili. Alcuni le descrivono come “sfere di fuoco”, altri come oggetti metallici. Ma è la scomparsa improvvisa dell’oggetto dai radar a lasciare tutti sconcertati.
Inoltre, durante l’evento accade un’altra cosa strana. In particolare, le interferenze sui radar di Malpensa aumentano di intensità, rendendo difficile la comunicazione tra piloti e torre. In merito a quest’ultimo dettaglio, qualcuno avanza l’ipotesi di un disturbo elettrico, qualcun altro parla di un possibile esperimento militare segreto, ma alla fine nessuno sa davvero spiegare cosa sia successo sopra Milano.
L’unica cosa che si può affermare, infatti, è che l’oggetto misterioso, apparso dal nulla, scompare senza lasciare tracce, se non la paura e l’incertezza tra i piloti e tra il personale della torre di controllo.
Ma vi voglio raccontare ancora un’altra storia, quella riguardante le apparizioni del 2014, durante un volo d’addestramento della Marina degli Stati Uniti sopra l’Atlantico. Un pilota della US Navy si trova ai comandi del suo F/A-18, in una zona libera dal traffico civile. All’improvviso, una serie di oggetti appare sui radar, muovendosi a una velocità estrema e con delle traiettorie impossibili per noi umani e per la nostra tecnologia, almeno per quella a noi conosciuta, per quella tecnologia convenzionale.
I radar rilevano il movimento degli oggetti a intervalli regolari, ma ogni volta che il pilota tenta di avvicinarsi, l’interferenza aumenta, distorcendo il segnale e compromettendo la precisione degli strumenti. Nel corso di pochi minuti, l’interferenza cresce fino a oscurare completamente i radar. E l’intero equipaggio assiste a qualcosa che non riesce a comprendere: infatti, gli oggetti sembrano svanire e riapparire, come se fossero fatti di pura energia.
In questo caso, dobbiamo dire anche che quando la notizia emerge, l’aeronautica smentisce l’evento. Ma dobbiamo aggiungere anche che fonti anonime confermano che la Marina ha registrato per anni numerosi incidenti simili, con piloti che riferiscono di “presenze” inspiegabili, disturbi elettrici e segnali radar che sembrano indicare qualcosa di intelligente, ma non umano.
Ed è proprio questo che accomuna queste tre storie. Vale a dire il fatto che, al di là di ciò che hanno visto i piloti e il personale della torre di controllo, vi sono delle rilevazioni effettuate dai radar che non possono essere ignorate. E vi sono anche delle interferenze che compromettono le misurazioni degli strumenti.
Quindi, viene spontaneo chiedersi: cosa significano queste interferenze? E’ possibile che si tratti realmente di qualcosa di non terrestre?
Alcuni sostengono che possano essere prove di tecnologie avanzate, magari militari, o magari di altre potenze, ma pur sempre tecnologie di origine terrestre. Altri ipotizzano la presenza di una forma di vita extraterrestre, o di un’entità in grado di manipolare i campi elettromagnetici, lasciando perplessi scienziati e ingegneri.
Le segnalazioni di questo tipo, vale a dire che coinvolgono piloti o strumenti radar, sono tante: dagli Stati Uniti al Sud America, dall’Europa all’Asia. In ogni continente, piloti e controllori di volo testimoniano anomalie inspiegabili nei cieli. Gli UFO, invisibili agli occhi, sono tangibili sui radar, come se volessero lasciare tracce della loro esistenza senza mai svelarsi del tutto. Sono macchine? Essere viventi? O qualcosa che va oltre ciò che possiamo immaginare?
Capite bene, è difficile archiviare questo genere di eventi come semplici illusioni. I piloti e l’altro personale di volo sono persone generalmente skillate, con una preparazione data da un addestramento che è studiato per permettere di mantenere la lucidità anche di fronte a situazioni impreviste, di enorme stress psicologico. Quindi risulta difficile pensare che basti per loro vedere una luce in cielo per gridare all’Ufo.
E poi, come spiegare le rilevazioni degli strumenti? Sono suggestionabili anche i radar?
Chissà, forse c’è la possibilità di qualche fenomeno fisico di cui non sappiamo nulla, che altera le normali condizioni atmosferiche o magnetiche e che crea certe illusioni ottiche. Basti pensare ad effetti simili a quelli che danno vita agli arcobaleni o alle oasi nel deserto.
Ma se anche fosse, si tratta di fenomeni che vanno indagati, per sfamare il nostro bisogno di conoscenza.
Grazie per aver ascoltato questo episodio! Io sono Roberto Travagliante e vi invito a iscrivervi al podcast “UFO: primo contatto alieno”, per non perdere i prossimi episodi, e a condividere le vostre storie e domande sui canali social o tramite e-mail. In descrizione, ove possibile, troverete il link al sito e ai social, per reperire il materiale collegato (immagini, video e quant’altro) in modo da poter analizzare voi stessi i fatti.
Restate qui e continuate ad indagare, perché il cielo nasconde tantissimi segreti. Forse, da qualche parte, qualcuno ci osserva attraverso quegli stessi radar, giocando con la nostra tecnologia e il nostro desiderio di scoprire la verità.
Vi aspetto alla prossima puntata.