Ep. 26 - Il caso Allagash: Un incontro alieno multiplo

Immaginate di essere immersi nella natura selvaggia, lontano dalla civiltà, sotto un cielo nero e limpido, punteggiato da milioni di stelle. L’unico suono che sentite è il lieve sciabordio dell’acqua mentre galleggiate tranquilli su un lago. Poi, senza preavviso, una luce appare all’orizzonte. Non è una stella, quella luce si avvicina, più veloce che mai. Cosa fareste in una situazione del genere? Vi fermereste, osservereste, oppure sareste pronti a fuggire? Nel 1976 quattro amici si trovarono di fronte a questa scelta e la loro storia, ancora oggi, sembra essere uno dei casi o ipotesi di contatto alieno più sconvolgenti mai documentati.

Oggi vi condurrò nel cuore di quello che è passato alla storia come il caso Allagash, un incontro ravvicinato di gruppo avvenuto nel remoto Maine negli anni '70. Questo caso, spesso citato dagli esperti come uno degli episodi di abduction aliena più credibili e inquietanti, coinvolse quattro testimoni che non subito, bensì diversi anni dopo l’evento di cui parleremo, iniziarono a descrivere una verità ancora più sinistra di quanto avessero compreso inizialmente.

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Ep.26 - Il caso Allagash: Un incontro alieno multiplo

Il gruppo che vide l'UFO di Allagash

Il gruppo che vide l'UFO di Allagash

Trascrizione dell'episodio

Immaginate di essere immersi nella natura selvaggia, lontano dalla civiltà, sotto un cielo nero e limpido, punteggiato da milioni di stelle. L’unico suono che sentite è il lieve sciabordio dell’acqua mentre galleggiate tranquilli su un lago. Poi, senza preavviso, una luce appare all’orizzonte. Sembra una una stella ma… no, non è una stella, quella luce si avvicina, più veloce che mai. Cosa fareste in una situazione del genere? Vi fermereste, osservereste, oppure sareste pronti a fuggire? Bene, nel 1976 quattro amici si trovarono di fronte a questa scelta e la loro storia, ancora oggi, sembra essere uno dei casi o ipotesi di contatto alieno più sconvolgenti mai documentati.

Ciao a tutti, audaci esploratori dell’ignoto, e benvenuti a questa nuova puntata di “UFO: primo contatto alieno”, il podcast dove parliamo dei misteri legati alle apparizioni degli UFO e dove diamo libero sfogo alle domande che ci portano oltre ciò che conosciamo e oltre il cielo che vediamo. Quelle domande sui fenomeni che non riusciamo ancora a spiegare, ma che neanche possiamo ignorare.

Io sono Roberto Travagliante e oggi vi condurrò nel cuore di quello che è passato alla storia come il caso Allagash, un incontro ravvicinato di gruppo avvenuto nel remoto Maine negli anni '70. Questo caso, spesso citato dagli esperti come uno degli episodi di abduction aliena più credibili e inquietanti, coinvolse quattro testimoni che non subito, bensì diversi anni dopo l’evento di cui parleremo, iniziarono a descrivere una verità ancora più sinistra di quanto avessero compreso inizialmente.

Ma partiamo dall’inizio. L’evento di cui parliamo avviene in agosto del 1976, quando quattro amici, Jack Weiner, Jim Weiner, Charlie Foltz e Chuck Rak, decidono di fare un viaggio in canoa lungo il fiume Allagash, nella regione settentrionale del Maine. Un'avventura all’insegna della natura selvaggia e della tranquillità, lontano da tutto e da tutti.

Durante il secondo giorno del loro viaggio, precisamente verso sera, il gruppo decide di uscire in canoa sul lago lì vicino per una battuta di pesca. Durante l’escursione, i quattro notano una luce bianca insolita nel cielo, che sembra muoversi in modo irregolare, o meglio intelligente, seguendo delle traiettorie ben precise. Poco dopo, la luce si avvicina, fermandosi sopra gli alberi a circa cento metri da loro. In quel momento i quattro comprendono che si tratta di un oggetto circolare luminoso.

Più precisamente, I ragazzi descriveranno poi l’oggetto come un disco di circa 25 metri di diametro, in grado di cambiare colore passando dal bianco al verde, al rosso e poi a un giallo tenue.

Ma ciò che conta non è tanto la forma dell’oggetto, quanto il fatto che i quattro amici, presi dallo stupore o meglio dal panico, decidono di tornare immediatamente a riva. Ed è proprio in questo momento che dall’oggetto parte un fascio di luce che li avvolge completamente.

Subito dopo i quattro si ritrovano tutti distesi sulla riva, incapaci di ricordare come ci siano arrivati. E guardando l’orologio, si accorgono che sono trascorse ben due ore dall’inizio dell’avvistamento dell’oggetto. Meravigliati, ma al tempo stesso esausti, i quattro si ritirano a dormire e il giorno successivo tornano alla loro routine quotidiana.

Dopo alcuni anni, Jim Weiner viene coinvolto in un incidente d’auto. Da quel momento inizia ad avere terribili incubi ricorrenti, in cui appaiono creature con grandi teste e braccia lunghe. Preoccupato, ne parla con i suoi amici, che riferiscono di avere incubi simili. Di conseguenza, deciso a scoprirne di più, Jim consulta anche un medico, chiedendo se questi episodi possano avere un legame con un possibile rapimento alieno, ma il professionista reagisce con un certo scetticismo.

Tuttavia, nel 1988, Jim partecipa a una conferenza sugli UFO tenuta dall’esperto Raymond Fowler, al quale Jim racconta la sua esperienza. E Fowler, piuttosto incuriosito dalla storia, lo indirizza verso uno specialista di ipnosi regressiva. Sia Jim che tutti gli altri amici, accettano di sottoporsi a test psichiatrici e a sedute di ipnosi regressiva. Ed è qui che emergono aspetti interessanti e inquietanti sulla vicenda.

Infatti, durante le sessioni, emerge un racconto secondo cui i quattro amici sarebbero stati rapiti e sottoposti a esami medici da esseri alieni noti come “grigi”. Le loro descrizioni coincidono in maniera impressionante. Parlano di stanze bianche, di strumenti medici avanzati e di esseri che comunicano con loro telepaticamente.

La ricostruzione degli eventi è agghiacciante. I quattro ricordano di essere stati messi su letti metallici, incapaci di muoversi, mentre gli alieni li iniziano ad esaminare attentamente. Descrivono un'atmosfera fredda e apparentemente asettica a bordo della nave, simile ad una sala operatoria. Gli alieni non sembrano provare né emozioni né compassione. I testimoni ricordano anche di essere riportati al lago, dopo gli esperimenti, ma con la memoria cancellata.

E’ importante evidenziare che i diversi test psichiatrici effettuati sui quattro finirono per confermare che i protagonisti erano mentalmente stabili, e inoltre i quattro superarono anche la prova del poligrafo.

Di conseguenza, la vicenda inizia ad attirare l’attenzione dei media, portando notorietà ai protagonisti. Fowler scrive anche un libro sull’evento, e al caso viene dedicato anche un episodio del noto programma televisivo Unsolved Mysteries.

Tuttavia, nonostante la notorietà, nel corso del tempo la vicenda inizia a sollevare anche dubbi tra gli scettici. Infatti, alcuni sottolineano che Jim prima di parlare con Fowler fosse già a conoscenza dei lavori di John Mack sui rapimenti alieni, tant’è vero che anche al primo medico a cui si rivolse, Jim chiede informazioni sugli studi di Mack sulle abductions aliene, in pratica come se volesse incanalare fin da subito la discussione in quest’ambito, prima di esplorare ogni altra possibilità.

Altri mettono in discussione la sua posizione di artista, notando come Jim abbia nel tempo realizzato diversi dipinti sull’episodio, beneficiando della fama acquisita dalla storia.

Infine, anche la sorprendente concordanza dei racconti emersi durante l’ipnosi viene messa in dubbio e criticata, ipotizzando un fenomeno di suggestione psicologica reciproca tra i partecipanti.

Inoltre, nel 2016, in occasione del quarantesimo anniversario dell’accaduto, Charles Rak, uno dei quattro, dichiara in un’intervista che le luci avvistate durante il campeggio erano reali, ma che la storia del rapimento era stata inventata per ottenere visibilità e guadagni. Tuttavia, va detto che tutti gli altri smentiscono la versione di Charles Rak, ribadendo la veridicità dei fatti e negando al tempo stesso l’uso di sostanze stupefacenti durante il campeggio, un’altra ipotesi avanzata da alcuni detrattori.

Comunque, il caso Allagash, da allora, è stato studiato con attenzione da numerosi ufologi ed è stato ampiamente trattato dai media. In particolare, l’aspetto più sconvolgente di questo caso non è solo l’avvistamento di un UFO, ma il fatto che quattro persone diverse, con vite separate, abbiano ricordato gli stessi dettagli inquietanti di un rapimento alieno multiplo. Non ci troviamo di fronte a un singolo testimone che può essere messo in dubbio, ma a un gruppo intero che racconta la stessa storia.

E’ vero, molti scettici hanno cercato di spiegare l'evento come una costruzione collettiva, forse frutto di suggestione o di falsi ricordi indotti dall'ipnosi. Ma l'accuratezza dei racconti, i dettagli coincidenti e la chiarezza con cui i testimoni descrivono gli alieni e la loro esperienza lasciano spazio anche a parecchi dubbi. E poi c’è il poligrafo, che come già detto, conferma la sincerità dal punto di vista psicologico, dei quattro amici, o almeno conferma il fatto che i quattro amici siano quantomeno “convinti” di dire la verità.

Qualunque sia la verità, il caso Allagash ancora oggi resta uno dei casi più discussi nella storia degli UFO. Le implicazioni di un incontro multiplo, con testimonianze così dettagliate e coerenti, fanno pensare che ci sia molto di più dietro a questi fenomeni di quanto possiamo comprendere. E non soltanto, dal punto di vista dell’ufologia, ma anche sotto il profilo medico psichiatrico. Se la loro storia è vera, cosa volevano davvero questi esseri? E quante altre persone nel mondo hanno vissuto esperienze simili, ma non sono riuscite a ricordare? Se invece la storia è soltanto frutto dell’immaginazione di quattro ragazzi in vacanza, come si spiega l’estrema coerenza dei racconti, dal punto di vista medico? Ancora, se la storia è costruita in maniera artificiosa dai quattro, come si può spiegare la capacità dei quattro, di tutti e quattro, di raccontare un evento e di rispondere ad una serie di domande (una serie immagino anche corposa), senza far scattare un qualche allarme o incoerenza nel poligrafo?

Comunque, una cosa è certa, per i quattro uomini che hanno vissuto questa esperienza, la vita non è stata più la stessa.

Io sono Roberto Travagliante e vi invito a iscrivervi al podcast “UFO: primo contatto alieno”, per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre storie e domande sui canali social o tramite e-mail. In descrizione, ove possibile, troverete il link al sito e ai social, per reperire il materiale collegato (immagini, video e quant’altro), in modo da poter analizzare voi stessi i fatti.

Perché ciò che è accaduto quella notte sul lago Allagash potrebbe non essere un caso isolato.

Restate sintonizzati, io vi aspetto al prossimo episodio.

Roberto Travagliante