Ep. 30 - Buchi Neri: Le porte cosmiche delle civiltà aliene

Avete mai pensato ad una civiltà talmente avanzata da poter sfruttare il potere dei buchi neri per costruire portali per viaggiare attraverso la galassia? Sembra la tipica trama di un film di fantascienza, vero? Eppure, alcuni scienziati ritengono che una tecnologia sufficientemente evoluta potrebbe essere realmente in grado di piegare le leggi della fisica così come le conosciamo. Delle civiltà aliene particolarmente evolute potrebbero avere milioni di anni di vantaggio su di noi, e potrebbero già aver trovato il modo di usare i buchi neri come scorciatoie cosmiche, proprio come in un film di fantascienza… solo che questa potrebbe essere la realtà.

Oggi esploreremo un’idea affascinante: le civiltà aliene potrebbero utilizzare i buchi neri come portali per il viaggio interstellare?

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Ep. 30 - Buchi Neri: Le porte cosmiche delle civiltà aliene

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Avete mai pensato ad una civiltà talmente avanzata da poter sfruttare il potere dei buchi neri per costruire portali per viaggiare attraverso la galassia? Sembra la tipica trama di un film di fantascienza, vero? Eppure, alcuni scienziati ritengono che una tecnologia sufficientemente evoluta potrebbe essere realmente in grado di piegare le leggi della fisica così come le conosciamo. Delle civiltà aliene particolarmente evolute potrebbero avere milioni di anni di vantaggio su di noi, e potrebbero già aver trovato il modo di usare i buchi neri come scorciatoie cosmiche, proprio come in un film di fantascienza… solo che questa potrebbe essere la realtà.

Ciao a tutti, audaci esploratori dell’ignoto, e benvenuti a questa nuova puntata di “UFO: Primo Contatto Alieno”, il podcast dove parliamo dei misteri legati alle apparizioni degli UFO e dove diamo libero sfogo alle domande che ci portano oltre ciò che conosciamo e oltre il cielo che vediamo. Quelle domande sui fenomeni che non riusciamo ancora a spiegare, ma che neanche possiamo ignorare.

Io sono Roberto Travagliante e oggi esploreremo un’idea affascinante: le civiltà aliene potrebbero utilizzare i buchi neri come portali per il viaggio interstellare?

Per capire come potrebbero essere usati dai viaggiatori cosmici, dobbiamo prima ricordare cosa sono. I buchi neri sono regioni dello spazio con una gravità così intensa che nulla può sfuggire alla loro attrazione, nemmeno la luce. I buchi neri si formano dal collasso gravitazionale di stelle supermassicce e al loro interno le leggi della fisica, almeno per come le conosciamo, sembrano sgretolarsi.

Non tutti i buchi neri sono uguali. Infatti, esistono quelli stellari, più piccoli e nati dalla morte di una stella, e quelli supermassicci, giganti cosmici che si trovano al centro delle galassie, compresa la nostra Via Lattea. Inoltre, alcuni scienziati sospettano persino l’esistenza di buchi neri primordiali, minuscoli, formatisi nei primi istanti dell’Universo.

Fatta questa premessa iniziale, quali sono le teorie sui viaggi attraverso i buchi neri?

Da decenni, fisici e teorici si chiedono: e se un buco nero potesse essere una scorciatoia nello spazio-tempo? L’idea dei wormhole, o ponti di Einstein-Rosen, nasce proprio da questa possibilità. In teoria, un wormhole collegherebbe due punti dell’universo in modo istantaneo, creando un tunnel che bypassa le distanze cosmiche.

C’è però un problema: i buchi neri classici non sembrano molto ospitali. Qualunque cosa giunga in prossimità di un buco nero sembra condannata a essere distrutta dalle forze gravitazionali che agiscono nelle sue vicinanze. Ma se esistessero buchi neri rotanti, chiamati buchi neri di Kerr, la situazione potrebbe cambiare. Infatti, alcuni modelli teorici suggeriscono che questi oggetti potrebbero contenere passaggi stabili, almeno per una civiltà in grado di manipolare l’energia gravitazionale su scala colossale.

Ma come potrebbe, una civiltà aliena, utilizzare un wormhole per viaggiare tra le stelle?

Ecco che arriva la parte più affascinante. In effetti, se una civiltà fosse abbastanza avanzata da riuscire a controllare o a costruire un wormhole, allora potrebbe utilizzarlo per viaggiare istantaneamente tra le stelle. Da questo punto di vista, è il caso di richiamare quanto ipotizzato dall’astronomo Nikolai Kardashev in merito all’evoluzione delle civiltà extraterrestri. Più precisamente, Kardashev ha ipotizzato una scala per classificare le civiltà extraterrestri in base alla loro capacità di utilizzare l’energia. In questa sorta di classificazione, l’umanità sarebbe da considerarsi una civiltà di Tipo 1, in grado di sfruttare l’energia del proprio pianeta. Invece, una civiltà di Tipo II sarebbe in grado di sfruttare tutta l’energia della propria stella. Una di Tipo III, ancora, potrebbe controllare l’energia della sua intera galassia, mentre una di Tipo 4, potrebbe utilizzare l’energia dell’universo osservabile.

Quindi, seguendo questa logica, utilizzare l’energia di un wormhole sarebbe un’impresa alla portata di una civiltà di Tipo II.

Alcune teorie suggeriscono che una civiltà molto avanzata potrebbe costruire una cosiddetta “sfera di Dyson” attorno a un buco nero per raccogliere energia, oppure usare il buco nero stesso come propulsore gravitazionale per lanciare astronavi a velocità relativistiche. Una sorta di fionda gravitazionale, ovvero un’idea presa in prestito in parecchi film, come ad esempio il capolavoro cinematografico di Christopher Nolan del 2014, “Interstellar”, in cui la nave Endurance utilizza la gravità del buco nero Gargantua per guadagnare velocità e proseguire il viaggio alla ricerca di una nuova casa per l’umanità, anche se con enormi conseguenze temporali dovute alla dilatazione gravitazionale.

Ma il concetto più estremo è anche quello della mega-ingegneria gravitazionale, che consiste nell’idea che una civiltà avanzata possa modificare la struttura stessa dello spazio-tempo per creare e stabilizzare wormhole artificiali.

A questo punto vien da chiedersi: Ci sono prove di questa tecnologia? Cioè, abbiamo evidenza del fatto che i buchi neri possano essere utilizzati da altre civiltà aliene? Beh, finora non abbiamo prove dirette di alieni che utilizzano i buchi neri, ma ci sono alcune osservazioni misteriose che fanno riflettere. Ad esempio, nel 2019 gli scienziati hanno osservato un’anomalia nel buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, Sagittario A*. Alcuni cambiamenti nella sua luminosità hanno portato alcuni ricercatori a ipotizzare che potremmo non comprendere completamente il suo comportamento.

Inoltre, alcuni segnali radio provenienti da regioni vicine ad altri buchi neri hanno mostrato schemi inspiegabili. Potrebbero essere solo fenomeni naturali… oppure no, perché se una civiltà avanzata fosse in grado di utilizzare un buco nero come portale, potrebbe dar luogo a strane emissioni gravitazionali o distorsioni nello spazio-tempo e il tutto potrebbe manifestarsi a noi umani sotto forma di “anomalie”.

Comunque, se le civiltà aliene più avanzate dell’universo usano i buchi neri come portali per viaggiare tra le stelle, forse non siamo così lontani dal scoprirlo. Dopotutto, l’umanità sta appena iniziando a esplorare le possibilità della fisica quantistica e delle distorsioni gravitazionali. E chissà, magari un giorno saremo anche in grado di costruire la nostra porta cosmica. E quel giorno potremo porre le basi per la nostra trasformazione in una civiltà interstellare.

Immaginate come sarebbe bello poter viaggiare in modo praticamente istantaneo in angoli remoti dell’universo?

Grazie per aver ascoltato questa puntata di UFO: Primo Contatto Alieno. Io sono Roberto Travagliante e vi invito a iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre storie e domande sui canali social o tramite e-mail. In descrizione, ove possibile, troverete il link al sito e ai social, per reperire il materiale collegato (immagini, video e quant’altro), in modo da poter analizzare voi stessi i fatti.

La nostra esplorazione dei misteri dell’universo continua. Restate sintonizzati, noi ci ritroviamo alla prossima puntata.

Roberto Travagliante