Ep. 34 - La Stella di Tabby: Una megastruttura aliena in costruzione?

April 7th at 9:00am Roberto Travagliante

Se una civiltà avanzata decidesse di sfruttare tutta l’energia della sua stella, come farebbe? E se avessimo già trovato le tracce di un’impresa del genere? Oggi parliamo di un enigma cosmico che potrebbe cambiare il nostro modo di vedere l’universo: infatti parleremo della stella di Tabby e della possibile costruzione di una megastruttura aliena.

Oggi vi porterò a oltre 1.000 anni luce dal nostro pianeta, per esplorare uno dei temi più affascinanti della nostra epoca, vale a dire la possibilità non solo che civiltà aliene iper avanzate possano costruire megastrutture attorno alle stelle, ma che noi potremmo già aver avuto testimonianze di questo tipo di costruzione. In altre parole, quello che ci chiederemo oggi è: qualcuno, là fuori, sta già costruendo qualcosa di immenso?

Materiale di approfondimento

Esposizione originale del fenomeno da parte di Tabetha Boyajian:

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Ep. 34 - La Stella di Tabby: Una megastruttura aliena in costruzione?

Trascrizione dell'episodio

Se una civiltà avanzata decidesse di sfruttare tutta l’energia della sua stella, come farebbe? E se avessimo già trovato le tracce di un’impresa del genere? Oggi parliamo di un enigma cosmico che potrebbe cambiare il nostro modo di vedere l’universo: infatti parleremo della stella di Tabby e della possibile costruzione di una megastruttura aliena.

Ciao a tutti, audaci esploratori dell’ignoto, e benvenuti a questa nuova puntata di “UFO: primo contatto alieno”, il podcast dove parliamo dei misteri legati alle apparizioni degli UFO e dove diamo libero sfogo alle domande che ci portano oltre ciò che conosciamo e oltre il cielo che vediamo. Quelle domande sui fenomeni che non riusciamo ancora a spiegare, ma che neanche possiamo ignorare.

Io sono Roberto Travagliante e oggi vi porterò a oltre 1.000 anni luce dal nostro pianeta, per esplorare uno dei temi più affascinanti della nostra epoca, vale a dire la possibilità non solo che civiltà aliene iper avanzate possano costruire megastrutture attorno alle stelle, ma che noi potremmo già aver avuto testimonianze di questo tipo di costruzione. In altre parole, quello che ci chiederemo oggi è: qualcuno, là fuori, sta già costruendo qualcosa di immenso?

Ma prima di avanzare ipotesi, partiamo da ciò che sappiamo. Nel 2015, la ricercatrice Tabetha Boyajian (Tabéta Boiagìan) e il suo team pubblicano uno studio su un’anomalia inspiegabile rilevata nella stella KIC 8462852, meglio nota come “Stella di Tabby". Situata a circa 1.470 anni luce da noi, nella costellazione del Cigno, questa stella mostra degli strani cali di luminosità che non hanno precedenti nell’astronomia.

L’anomalia trova conferma nei dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler, mandato in pensione nel 2018, dati che rivelano un comportamento unico: più precisamente, la luce della stella si affievolisce in modo irregolare e imprevedibile, con diminuzioni che arrivano fino al 22%, troppo intense per essere causate da un pianeta in transito.

Com’è facile comprendere, queste affermazioni suscitano subito un ampio dibattito all'interno della comunità scientifica.

Infatti, normalmente, quando un pianeta passa di fronte alla sua stella, blocca solo una frazione della sua luce, e il calo di luminosità è regolare e prevedibile. Invece, nel caso della stella di Tabby, il fenomeno non segue alcuna periodicità e i cali di luminosità sono troppo drastici per essere giustificati da un solo corpo celeste in transito.

Ma c’è di più. Ciò che rende ancora più intrigante la questione è il declino a lungo termine della luminosità della stella. Infatti, studi successivi hanno evidenziato che, oltre ai cali improvvisi, la stella di Tabby ha perso circa il 10% della sua luminosità complessiva in meno di un secolo. E questo comportamento non è tipico delle stelle simili.

Tutto ciò rende il caso ancora più difficile da spiegare con modelli convenzionali.

E se il transito davanti alla stella riguardasse non un solo corpo, ma più corpi celesti? In merito, alcuni ricercatori hanno cercato di attribuire il fenomeno alla presenza di una grande nube di polvere interstellare, ma la mancanza di emissioni infrarosse, che ci si aspetterebbe se polveri e detriti stessero bloccando la luce della stella, ha reso questa teoria poco convincente. In altre parole, se fosse presente una grande quantità di polvere o detriti, il calore generato dovrebbe essere rilevabile dai telescopi. Mentre i dati non mostrano segni di questo effetto.

Inoltre, i pianeti bloccano la luce della loro stella con una regolarità prevedibile. Mentre la stella di Tabby si oscura in maniera imprevedibile, senza un ciclo chiaro.

Altre ipotesi hanno suggerito un gigantesco sciame di comete in orbita irregolare, ma la quantità di materiale necessaria per causare un oscuramento così intenso sarebbe immensa e difficilmente compatibile con ciò che sappiamo sulle dinamiche dei sistemi stellari. Senza contare che alcuni oscuramenti sono durati giorni, altri settimane, e l’intensità è così marcata da risultare incompatibile con l’idea di sciami di comete.

Ecco quindi emergere un’ipotesi audace, ma anche affascinante: potremmo trovarci di fronte a un’opera di ingegneria aliena? E se dietro questi oscuramenti ci fosse una megastruttura costruita da una civiltà avanzata?

Nelle scorse puntate abbiamo parlato della possibilità che nell’universo esistano civiltà iper avanzate. E abbiamo anche parlato della classificazione di possibili civiltà aliene in base alla loro capacità di utilizzare e controllare l’energia.

Bene, se una civiltà avanzata volesse raccogliere energia dalla sua stella, potrebbe costruire una Sfera di Dyson, una struttura colossale progettata per catturare e sfruttare l’energia stellare. Questa teoria, proposta dal fisico Freeman Dyson negli anni ’60, ipotizza che una civiltà di tipo II sulla scala di Kardashev possa creare un sistema di pannelli solari giganteschi attorno alla propria stella per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

E se attorno alla stella di Tabby fosse in costruzione proprio una Sfera di Dyson? In effetti, a questo punto le fluttuazioni di luminosità potrebbero essere spiegate dalla presenza di enormi strutture orbitanti, in fase di assemblaggio, che oscurano temporaneamente la luce.

Ma chi potrebbe essere l’artefice di un progetto così mastodontico? Una civiltà migliaia o milioni di anni più avanzata di noi potrebbe sì aver raggiunto la capacità di costruire strutture su scala astronomica, modificando il proprio ambiente per garantire la sopravvivenza e l’espansione della propria specie.

Ovviamente, l’ipotesi della Sfera di Dyson seppur affascinante, resta un’ipotesi teorica e la comunità scientifica resta scettica. Gli astronomi hanno anche cercato segnali radio o emissioni anomale dalla stella di Tabby, nel tentativo di trovare prove di attività tecnologica aliena. Finora, però, non sono stati rilevati segnali che possano indicare con certezza la presenza di una civiltà.

Tuttavia, il fatto che non abbiamo trovato prove definitive non significa che possiamo escludere questa possibilità. Infatti, l’assenza di segnali radio potrebbe anche significare che una civiltà aliena utilizzi metodi di comunicazione diversi dai nostri. Senza contare il fatto che una civiltà aliena di tipo 2, così evoluta, potrebbe non avere alcun interesse a trasmettere tracce della propria presenza, per entrare in contatto con la nostra specie.

In ogni caso, nel frattempo, gli scienziati continuano a monitorare la stella, sperando che le future osservazioni possano svelare nuovi indizi su questo enigma cosmico.

Perché è così, ci troviamo di fronte a uno dei più grandi enigmi della nostra epoca. Se la stella di Tabby è solo un fenomeno naturale insolito, allora potrebbe offrirci una nuova comprensione delle dinamiche stellari. Ma se dietro i suoi oscuramenti irregolari si celasse una megastruttura aliena, allora ci troveremmo davanti alla prova più significativa dell’esistenza di una civiltà extraterrestre avanzata.

Questa scoperta non sarebbe solo una rivoluzione scientifica, ma anche un cambiamento radicale nella nostra percezione dell’universo e del nostro posto al suo interno. Finora, non abbiamo trovato segnali radio o emissioni che confermino con certezza un’attività artificiale, ma il mistero resta. E la domanda rimane aperta: ci sono civiltà là fuori che stanno costruendo strutture così immense da poter essere viste a migliaia di anni luce di distanza?

Grazie per aver ascoltato questa puntata di “UFO: Primo Contatto Alieno”. Io sono Roberto Travagliante e vi invito a iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi episodi e a condividere le vostre opinioni e domande sui canali social o tramite email. In descrizione, ove possibile, troverete il link al sito e ai social, per reperire il materiale collegato (immagini, video e quant’altro), in modo da poter analizzare voi stessi i fatti.

Il nostro viaggio alla ricerca della verità continua. La scienza sta facendo progressi enormi e costanti, e nuovi telescopi e missioni spaziali potrebbero presto aiutarci a risolvere misteri come questo. Nel frattempo, la stella di Tabby rimane sotto osservazione, e ogni nuovo dato raccolto potrebbe essere il tassello che ci permetterà di svelare l’enigma.

Restate sintonizzati, perché il cielo che oggi sembra essere il nostro limite, domani potrebbe diventare l’inizio del nostro viaggio verso le stelle.

Ci ritroviamo al prossimo episodio.

Roberto Travagliante